Giugno 2015. Durante l’ultimo viaggio a Gerusalemme per l’indagine sull’ Ultima Cena, io e le mie compagne di ricerca Marta Berogno egittologa (ebbene si, un’egittologa che ha seguito le tracce del Popolo Eletto dalla sua uscita dalla Valle del Nilo) e Sarah Scaparone, giornalista, abbiamo cercato di ricostruire il percorso appena abbozzato nel Vangelo di Matteo: quello che avrebbe portato due apostoli da Betania a Gerusalemme per individuare il luogo dell’Ultima Cena. Se avvenne, ovviamente.
“Allora mandò due dei suoi discepoli dicendo loro: ‘Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d’acqua; seguitelo
e là dove entrerà dite al padrone di casa: Il Maestro dice: Dov’è la mia stanza, perché io vi possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?
Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala con i tappeti, già pronta; là preparate per noi’. I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono per la Pasqua.Venuta la sera, egli giunse con i Dodici”.
Adesso, percorrendo il presunto tracciato di collegamento tra Betania e Gerusalemme, si vede la Cupola della Roccia, loro, invece, avrebbero visto il Tempio.
La sera, il resto della comunità, Gesù compreso, che si sarebbe riunita per cenare, percorrendo sempre quella strada per “salire” a Gerusalemme, avrebbero visto il Tempio illuminato a giorno per la Festa dei Tabernacoli!
Come nella migliore tradizione del tenente Colombo, il delitto è già servito, sul libro Gerusalemme: l’Ultima Cena, c’è tutto quello che serve per comporre e comprendere la scena del “delitto”.
Gerusalemme: l’Ultima Cena anche in versione ebook
(Foto di Marta Berogno)