Nell’antica Roma si usava anche un lievito fatto con mosto d’uva; si faceva una volta all’anno durante la vendemmia aggiungendo anche pasta madre…
Contraffazioni! Nell’antica Roma, la più comune era quella di annacquare il vino, si poteva scoprire la ‘contraffazione’ versandone un po’ in una tazza di legno d’edera, che si diceva lasciasse passare il vino e trattenesse l’acqua…Nelle fattorie italiche si produceva poi falso vino greco aggiungendo al mosto acqua di mare o salamoia satura..
Sempre nell’antica Roma, esistevano vini particolari come il ‘Foliatum’ e il’Nardinum’ che erano composti di estratti profumati ed era costume raffinato berli in ampolle di Cosmo, che erano piccoli vasi per conservare il profumo. Esistevano poi anche vini di frutta ricavati dalle cotogne, mele, pere, fichi, datteri, melograni e more…!!!
Chicche dai Musei Italiani: brocca eneolitica con versatoio e con orlo obliquo, con decorazione a punti impressi…III mill.a.C., da Conelle d’Arcevia, Museo Archeologico Ancona (foto da sito guanciarossa.it/)
Altro “tesoro nascosto” dal Museo Archeologico Nazionale delle Marche di Ancona, un ‘ oinochoe’ (vaso per versare vino) dalla necropoli di Monte Penna di Pitino presso San Severino Marche. Il corpo è un uovo di struzzo decorato con fregi, collo e piede restaurati in legno moderno e versatoio in avorio e applicazioni in oro con figura femminile che si tiene trecce..(foto da archeo.it)