Nella Bibbia si trova scritto:”Non cuocerai il capretto nel latte di sua madre”. Questo è uno dei casi acclarati di quando il cibo diventa un elemento di identità culturale, un modo per diversificare il popolo eletto dagli altri popoli del Vicino Oriente; infatti, gli antenati di Abramo cucinavano la carne nel latte. In molte ricetta antico babilonesi troviamo, per la realizzazione di piatti di carne di volatile, una “pastella” fatta con farina e latte; in una ricetta una zuppa di piccione prevedeva porro, aglio, cipolla e ‘kisimmu’ un derivato solido del latte.
Prendiamo spunto da questa ricetta per preparare una fettina di petto di pollo “in pastella alla babilonese”.
Preparazione: tagliamo a piccoli il petto di pollo. Dividiamo gli albumi dai tuorli, sbattiamo questi ultimi con una frusta e aggiungendo un pizzico di sale. Poi aggiungiamo il latte freddo sempre mescolando con la frusta e la farina ben setacciata . Uniamo gli albumi montati a neve, e li mescoliamo con molta attenzione.
La pastella è pronta, immergiamo nella pastella i pezzi di pollo e li friggiamo in abbondante olio di semi di sesamo.
Ingredienti: 1/2 chilo di petti di pollo, 2 uova, 150 gr di farina, 200 ml latte, sale e olio qb
(la foto è stata presa dal sito: http://www.misya.info)