Un breve discorso sul “pollo” era stato affrontato in occasione di un’altra ricetta (riferimento link in coda al post) e approfittiamo di questa nuova occasione per aggiungere degli elementi.
Con il termine pollo si indica in maniera generica sia il volatile maschio sia la femmina. I polli consumati sin dall’antichità (salvo raro eccezioni di “fame” o di prelibatezza tipo il galletto il gallo ruspante) sono le femmine destinate sia alla produzione di carne che di uova.
Galeno, il famoso medico personale di Marco Aurelio e del figlio Commodo, effettua una distinzione molto accurata sulla carne di pollo. Evidenzia, infatti, che quella delle galline giovani è di giusta composizione perché risulta essere calda e umida e di facile digestione, al contrario di quella fredda e asciutta delle galline vecchie (che però come ci racconta il famoso proverbio…fa buon brodo).
Difficile da digerire risulta anche la carne dei galli e dei capponi “avanti con l’età”.
Preparazione:
Tagliare a filetti il petto di pollo. Cuocere insieme ad un composto formato da olio, pasta di acciughe, porri tritati, aneto, menta, cumino e un bicchiere di vino.
Prepariamo a parte una salsina che si utilizzerà come accompagnamento: recuperiamo il sugo che si forma in fase di cottura. Lo si mette in un pentolino a parte e si aggiungono pepe in grani e una manciata di pinoli.
Servire caldo con la salsina versata sopra.
Ingredienti: 400 grammi di petto di pollo, 5 cucchiai d’olio, 1 cucchiaino di menta tritata secca, mezzo cucchiaino di cumino, 1 cucchiaio scarso di pasta di acciughe, 1 bicchiere di vino, 2 porri. Un cucchiaino scarso di pepe in grani e pinoli a libera scelta.
http://archeoricette.com/2013/06/26/un-semplice-pollo-allo-spiedo/