Nell’antico Egitto era particolarmente apprezzata la cucina realizzata con la carne, frutto del caccia: gazzelle, antilopi e volatili erano piatti succulenti da fare sulla brace, soprattutto le oche.
Con una certa frequenza, all’interno delle sepolture, si trova una raffigurazione parietale come la scena della foto che vedete in allegato (tranne i numeri romani!ma che ci aiutano a capire la sequenza dei segni) che verrà sfruttata per una brevissima lezione di geroglifico. Ci sono due file di geroglifici e alcuni segni finiscono all’interno della scena. Come leggerli? Si legge prima quella superiore e poi quella sotto. Si partirà, in questo caso, da sinistra a destra (il trucco per capire la direzione è verificare dove guardano i segni). In questo caso, ci viene detto: “Io arrostisco sin dall’inizio dei tempi.Non ho mai visto un’oca simile a questa”.
E per prepararla? “Pulire il volatile delle interiora, privarlo della testa, della coda e delle zampe, salarlo abbondantemente e infine infilzarlo in un lungo spiedo per la cottura”.