La commistione tra vita e morte sembra un elemento che non abbandona l’umanità. Se nell’antico Egitto, per la concezione e visione della vita e della morte, le necropoli erano città che si sarebbero animate con il Nilo che le separava dagli insediamenti urbani dei vivi, l’Egitto moderno supera questa dualità, trasformando la famosa Città dei morti de Il Cairo in luogo abitato da vivi e vegeti. L’immenso cimitero della capitale egiziana è diventato luogo di abitazione abusiva di una moltitudine impressionante di poveri che hanno trovato rifugio negli antichi monumenti funerari.
La Città dei Morti venne “costituita” intorno al 642 d.C.; sita ai piedi delle colline di Moqattam, ad est di al Fustat (l’antica Cairo) in questa area furono collocate le prime sepolture dei conquistatori arabi.